II Parco Nazionale di Amboseli dista circa 240 chilometri a sud di Nairobi, lungo il confine con la Tanzania. Il Parco è parte integrante dell’Amboseli National Reserve grande 3.200 kmq e si estende su una superficie di circa 380 sqkm. L’area è interamente dominata dall’imponente Kilimanjaro, la più alta montagna d’Africa. Nell’area circostante il Parco si sono stabilite molte popoplazioni Maasai che da generazioni convivono in armonia con la vegetazione e la fauna selvatica. All’interno della Riserva i Maasai pascolano le loro mandrie, ma nel Parco non è permesso alcun insediamento umano, ad eccezione dei lodge. Il Parco è gestito in collaborazione con le comunità locali per promuovere un ecoturismo che possa aiutare le popolazioni indigene e, nel contempo, a proteggere l’ambiente già messo a dura prova dalle imprevedibili variazioni climatiche.
Habitat diversi caratterizzano Amboseli: dalle vaste pianure polverose, alle formazioni lavico-rocciose ricoperte da spinosi arbusti, alcune foreste di acacie, palmeti, laghi e paludi. Il Parco comprende al suo interno il Lago Amboseli, solitamente asciutto eccetto durante le stagioni piovose. Nella stagione secca, durante le ore più calde, il vento crea alti mulinelli sollevando la finissima polvere del fondo. Fiumi sotterranei provenienti dal vicino Kilimanjaro sono una fonte permanente per le sorgenti e i rigogliosi stagni colmi di papiri. Nei periodi di siccità, tali ambienti si popolano di moltissimi animali selvatici alla ricerca di acqua e di cibo.
*Si entra solo con SmartCard.
Il Parco di Amboseli è conosciuto per la mole di elefanti che lo popola, spesso avvistabili in branchi numerosi. Purtroppo, la concentrazione ad Amboseli di questi affascinanti pachidermi è così elevata da provocare seri danni all’ambiente che li ospita. Sono molti i ricercatori che, contattati attivamente dalla popolazione Maasai, da tempo lavorano nell’area per tentare di risolvere il problema nel modo meno invasivo possibile. Oltre agli elefanti, il Parco ospita una ricca fauna selvatica. Nella parte orientale, gli animali più presenti sono: leoni, ghepardi, leopardi, iene, bufali, giraffe Masai, gazzelle, zebre, impala, gnu, antilopi d’acqua e alcelafi. Nell’area arida e cespugliosa verso Namanga, invece, si possono avvistare specie interessanti come l’antilope giraffa e l’orice. Cercopitechi, babbuini, otocioni e sciacalli sono alcuni tra i piccoli mammiferi più comunemente osservabili. Il rinoceronte nero, minacciato in passato dallo spietato bracconaggio, può essere avvistato solo occasionalmente. Altrettanto abbondante e varia è l’avifauna di Amboseli, specialmente vicino a laghetti e stagni dove vivono affollate colonie di uccelli acquatici.
Sono state individuate oltre 400 specie tra pellicani, gruccioni, aironi, gru coronate, cormorani, spatole, otarde, becchi a scimitarra, cuculi, ghiandaie, barbetti e le rare sgarze ciuffetto del Madagascar, per citarne alcune. I rapaci che abitano i cieli dell’Amboseli sono perlopiù: poiane, falchi pigmei, avvoltoi, aquile marziali, crestate e nibbi. Meno frequenti, il falco pellegrino, il falco pecchiaiolo e il lanario. Il periodo ideale per l’osservazione degli uccelli coincide, purtroppo, con le stagioni delle piogge.
Pitoni, tartarughe, testuggini, mamba nero e cobra sono i rettili più comuni.
Le piogge ad Amboseli sono generalmente più abbondanti in due periodi dell’anno: da aprile a giugno e da ottobre a dicembre. Durante la stagione secca il clima é caldo e asciutto e, tra gennaio e marzo, le temperature sono particolarmente elevate. Il periodo migliore per una visita al Parco è compreso tra luglio e settembre quando il caldo non è opprimente.